ll deficit marziale è di frequente riscontro nei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) sia nei soggetti in trattamento dialitico che in quelli sottoposti a terapia conservativa, la cui prevalenza
raggiunge il 60%. In questi pazienti, l’alterazione del metabolism del ferro è multifattoriale: stato infiammatorio cronico, perdite occulte gastrointestinali, ridotto assorbimento intestinale epcidinadipendente, scarso introito alimentare. Durante gli stati infiammatori, le concentrazioni di ferritina sierica possono aumentare, come manifestazione della risposta alla fase acuta, limitando la capacità di diagnosticare la carenza di ferro. Di qui la necessità di guidare la terapia con ferro e.v. sulla base di un corretto bilancio tra rischi e benefici per i pazienti, scegliendo tra le formulazioni di ferro a minor rischio di rilasciare ferro labile ed attivare fenomeni di stress ossidativo. Ancora oggi non esiste un approccio omogeneo sulla presa in carico dei pazienti con nefropatia cronica e/o in dialisi con carenza di ferro e/o IDA.
Questo corso si pone l’obiettivo, attraverso la disamina di alcuni recenti lavori scientifici e con il supporto delle linee guida europee (ERBP), di contestualizzare i punti fermi della good clinical practice nel trattamento della carenza marziale, anche attraverso il confronto
con la pratica clinica locale.
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